mercoledì 9 maggio 2012

FILM & REGISTA


Continuando a parlare di Tim Burton....
Quando frequentavo il liceo, abbiamo fatto l'analisi di alcuni film...e tra questi avevamo visto
"Il mistero di Sleepy Hollow" (Sleepy Hollow)1999, un film basato sul romanzo americano di Washington Irving "la leggenda della valle addormentata". 
Devo essere sincera, la prima volta che lo avevo visto non mi era piaciuto per niente...forse perchè l'ho visto come un compito in classe...mah, mi era sembrato troppo cruento..le scene in cui il cavaliere senza testa taglia le teste sono da pelle d'oca, i particolari agghiaccianti....IO ODIO i film horror o quelli splatter, e questo, in alcune scene, ci andava molto vicino....
L'ho rivalutato nel tempo, quando l'ho visto un pò di anni dopo mi è piaciuto, forse perchè sapevo cosa aspettarmi...anche se chiudo ancora gli occhi quando il cavaliere taglia le teste, ma devo dire che la scenografia merita davvero!
La storia si svolge a Sleepy Hollow, 1799, il protagonista è Johnny Depp, nella parte di Ichabod Crane, un detective che usa  metodi investigativi razionali e scientifici e viene mandato nel villaggio per investigare su tre efferati omicidi, nei quali le teste delle vittime sono state rimosse.
Tutti al villaggio incolpano un fantasma: un vecchio mercenario inglese, un cavaliere decapitato decenni prima tornato a vendicarsi dell’ostile cittadinanza, ma Crane non crede a tali superstizioni e inizia ad interrogare gli abitanti del villaggio alla ricerca di un colpevole in carne ed ossa. 
Katrina (Christina Ricci) tramando per amore o per spontanea dedizione alla sua causa (????), accompagnerà l'illuminista Ichabod nell’impresa.
Davanti molti altri decapitamenti, streghe buone e malvagie, nebbia e misteri, la fede nella ragione vacilla...
Qual è il mistero di Sleepy Hollow? Non ve lo dico certo io....guardatelo...e Stupitevi.



Anche Burton si è cimentato con un musical :
"Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street"
(Sweeney Todd: The demon barber of Fleet Street)2007
Il film è un'opera basata sul musical di fine anni '70 di Stephen Sondheim.

Il protagonista Benjamin Barker, accusato ingiustamente di omicidio, viene allontanato dalla moglie e dalla figlia e rinchiuso in prigione. Quando riesce a tornare Londra, vuole a tutti i costi saziare la sua sete di vendetta contro le persone che sono state ingiuste nei suoi confronti, non per la pena che ha dovuto scontare, ma per la sorte che é toccata alla moglie e la figlia. Diventerà così Sweeney Todd, un diabolico e sanguinario barbiere, e con l'aiuto di Mrs. Lovett, che ha un negozio di torte sotto il suo salone, porterà avanti il suo piano. Johnny Depp, nel ruolo di Sweeney Todd, come sempre mi lascia senza fiato davanti alla sua bravura...riesce a interpretare al meglio qualsiasi personaggio, che sia romantico, pazzo o diabolicamente cattivo. La folle fornaia Mrs. Lovett è interpretata da Helena Bonham Carter, che io trovo perfetta ad interpretare la pazza....chissa perchè?!?
Anche qui troviamo una scenografia molto cupa, triste e scura, ma curata nei minimi dettagli, tanto che guardandola quasi ti sembra di sentire il puzzo di quella triste e lurida Londra.
Il film mi è piaciuto...forse proprio perchè è un musical.....alla fine sono cresciuta guardando musical americani, li adoravo....anche se non capivo nulla delle canzoni inglesi, ma mi piaceva troppo guardare gli attori cantare e ballare e sognare di far parte di quelle storie favolose....si sono una sognatrice...
Infatti questi due film sono un pò troppo cruenti per me...credo proprio che se non fossero stati di Tim Burton e se non ci fosse stato Johnny Depp come protagonista, non li avrei di certo guardati.... preferisco di gran lunga i seguenti film....






Nel 2003 Burton ci ha proposto un film meno gotico e più fiabesco
"Big Fish: le storia di una vita incredibile"
la storia è tratta dal romanzo di Daniel Wallace "Big Fish: A Novel of Mythic Proportions"
Il protagonista è Edward Bloom, un uomo famoso per i racconti delle straordinarie avventure avute durante la sua vita, storie farcite di incontri singolari che passano tra nani e giganti, acrobati e saltinbanchi, licantropi, sirene, streghe e leggende fino al racconto racconto del pesce incatturabile preso proprio nel giorno della nascita del figlio.
Suo figlio William, però, non apprezza la sua mancanza di serietà e per questo con il tempo si allontana da suo padre.
Quando il Edward si ammala gravemente , Will vuole riallacciare i rapporti e attraverso ricordi e dialoghi, intraprende un viaggio alla scoperta della vita del padre per cercare di dividere la realtà dalla fantasia, questo lo porterà a scoprire il gusto del racconto e che le storie raccontate dal padre hanno più verità di quanto pensasse.
Le scenografie sono meravigliose e fiabesche e contribuiscono a rendere il film molto intenso, divertente e commovente, Big Fish, inoltre, fa riflettere sul valore della vita e degli affetti famigliari, è un inno ai buoni sentimenti e alla vivacità di spirito.
Secondo me Burton ci pone una domanda: qual'è il limite che divide la realtà dalla fantasia?
Perchè dobbiamo pensare di vivere una realtà triste e monotona, quando possiamo immaginare di aver vissuto una vita incredibile?
Sembra che voglia dirci che la realtà e la fantasia possono essere intercambiabili e che non ci sia niente di male in questo.




Ed ora ...chi non ha visto "La fabbrica di cioccolato" (Charlie and the Chocolate Factory) ?
Se non quello di Burton, sicuramente avete visto quello degli anni '70 
"Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato", di Mel Stuart, con Gene Wilder.

In entrambi i casi la storia è tratta dal libro di Roald Dahl "La fabbrica di cioccolato" che, ammetto di non avere letto.  :(










Questa è la storia di Willy Wonka, il più grande cioccolataio del mondo, che vive da anni chiuso dentro la sua magnifica fabbrica, e proprio per questo isolamento abbiamo a che fare con una persona cinica, fredda ed irriverente, ma che tutto sommato ci sta simpatica.
All'improvviso Wonka decide di aprire le porte del suo fantastico mondo.... dentro a delle tavolette di cioccolato si trovano cinque biglietti d'oro che danno diritto ad una visita di un giorno intero nella fabbrica di cioccolato. Per uno dei bambini c'è in serbo anche un premio speciale.
Rispetto al film di Mel Stuart, il Willy Wonka di Burton è più sarcastico e meno buonista, inoltre Burton ci fa conoscere il passato di Willy Wonka attraverso l'uso del flashback, e grazie a questo capiamo che il ghigno beffardo che ha sempre stampato in viso nasconde in realtà un profondo disagio dovuto alla sua fobia del rapporto con il prossimo.
Per questo indossa guanti di latex che lo proteggono da qualsiasi contatto umano, altro segno del suo rifiuto verso il mondo esterno, inoltre vive da dieci anni rinchiuso nella sua fabbrica, un universo fantastico che si è creato per evadere da quello reale.
E' proprio qui che vediamo scontrarsi le bellezze e le “bontà”, che si trovano all’ interno, con la bruttezza del mondo esterno, rappresentata dal comportamento dei bambini.
Wonka si sforza comunque di uscire dal suo isolamento e di apparire disponibile, anche se qualche volta si aiuta con dei suggerimenti scritti sui suoi cartoncini, risultando attraverso movenze ed espressioni, del tutto simile ad una maschera.
Trovo adorabile il suo sforzo di apparire affabile quando in realtà è fortemente infastidito...e adoro le punizioni che infligge ai bambini....
Gli effetti speciali sono meravigliosi...chi non vorrebbe fare un giro nella sua fabbrica....e TOCCARE e LECCARE ogni cosa????



Ed eccoci ad "Alice in Wonderland"  2008


In questo film Burton si allontana dallo stile gotico e si avvicina al tipico stile Disney.
Il film è stato proposto in 3D, ma io l'ho visto dal comodo divano di casa mia, alla vecchia maniera...luci spente e copertina....he he he....
Alice, ormai diciannovenne, non ricorda più nulla delle sue avventure nel Paese delle Meraviglie, ma fa ancora i sogni delle esperienze di 13 anni prima, per questo teme di essere pazza. Da quando è piccola continua a fare sempre lo stesso sogno, non sta mai attenta quando le parlano, è diversa dal resto della buona società che frequenta e non si integra nelle regole del suo mondo.
Affinchè non rimanga zitella, dopo la morte del padre i parenti le combinano il matrimonio con un ottimo partito. Al ricevimento nel quale le verrà fatta la proposta però le visioni si fanno insistenti e vede comparire un coniglio che le indica che è oramai tardi. Alice lo segue nella sua tana e finisce in quel mondo che aveva sognato fin da piccola, dove scopre che esiste una profezia secondo cui lei dovrebbe sconfiggere  una creatura malvagia liberando il regno dalla tirannia della Regina Rossa e riportando al trono la Regina Bianca.
Peccato che Alice sembri disorientata e si lasci guidare a percorrere una strada già decisa diventando un'eroina quasi per caso e non per scelta..è così diversa delle altre protagoniste di Burton!
Alice è interpretata da Mia Wasikowska, e non so se non mi sia piaciuta la sua interpretazione o proprio come Burton ha costruito il personaggio. Poi abbiamo Johnny Depp nel ruolo del Cappellaio Matto, Helena Bonham Carter in quello della Regina Rossa e Anne Hathaway nel ruolo della Regina Bianca. I migliori come sempre sono Johnny e Helena....
...e come sempre la scenografia l'ho trovata fantastica, così come i costumi e il trucco!




Con l'ultimo film "Dark Shadows"  credo che Tim Burton torni ad usare le ambientazioni gotiche, mescolandole con quelle psichedeliche degli anni '70 ....sinceramente non so cosa aspettarmi ma credo che ci sarà da ridere...


...e voi che ne pensate???

In trepidante attesa
Pam

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